Studi di settore, correttivi per cassa più severi con il commercio al dettaglio

di Lorenzo Pegorin e Gian Paolo Ranocchi

Correttivi cassa ad effetto variabile sugli studi di settore del periodo d’imposta 2017 per le imprese in contabilità semplificata. Il ricavo stimato dal software Gerico 2018 tendenzialmente cresce nei settori che operano nel commercio al dettaglio e nei servizi alla persona. Viceversa si registra una diminuzione nella stima per le manifatture, il commercio all’ingrosso e i servizi alle imprese. È lo scenario che emerge dall’applicazione dei correttivi per cassa sulle imprese in contabilità semplificata che dal 1° gennaio 2017 sono alle prese con il nuovo regime previsto dall’articolo 66 del Tuir .

L’approvazione di questi correttivi si è resa necessariaper normalizzare il risultato di Gerico. L’applicativo, infatti, da sempre opera secondo logiche prettamente di competenza. Il passaggio (dal 1° gennaio 2017) a un regime contabile misto di competenza/cassa per i semplificati ha scardinato parte degli automatismi tipici che contraddistinguono il funzionamento del software. Si è reso, infatti, necessario prevedere delle opportune correzioni al fine di salvaguardare l’impianto generale con l’obiettivo di ricavarne un risultato stimato credibile. Il tutto in vista del passaggio agli Isa (indicatori sintetici di affidabilità fiscale) che è stato rinviato all’anno prossimo. Per tale ragione si assiste quest’anno ai risultati differenti a seconda del singolo studio di settore. Inoltre i correttivi per cassa si applicano potenzialmente a tutte le imprese in contabilità semplificata, ad esclusione di chi ha optato per il regime del «registrato» (articolo 18, comma 5, del Dpr 600/1973).

Gli esempi a lato mettono in luce uno spaccato di quella che è la tendenza generale: nei settori B2C (business to consumer), come commercio al dettaglio e servizi alla persona (si vedano i casi del parrucchiere e del fruttivendolo), i correttivi di «cassa» sposteranno in alto l’asticella dei ricavi. In tali circostanze, il risultato finale stimato da Gerico, quest’anno (2017), sarà quindi più elevato rispetto all’analisi tradizionale, a parità di condizioni, sull’anno d’imposta 2016. A pesare potrebbe essere il gap tra incassi immediati rispetto alla cessione dei beni e le fatture di acquisto datate 2017 ma saldate nel 2018.

Invece nel B2B (business to business) , e quindi essenzialmente manifatture, commercio all’ingrosso, e servizi alle imprese (nell’esempio in pagina vengono propposti la fabbricazione di gioielli e l’impresa che opera con la pubblica amministrazione), i correttivi di «cassa» potranno risultare più vantaggiosi per i diretti interessati. E il risultato finale stimato da Gerico quest’anno sarà minore (e perciò più favorevole al contribuente) rispetto all’analisi tradizionale, a parità di condizioni, sull’anno d’imposta 2016.

La compilazione dei modelli

Per applicare correttamente i correttivi di cassa tutte le imprese in contabilità semplificata devono compilare il dato relativo alle rimanenze finali. Infatti, nonostante quest’ultimo valore per i contribuenti in contabilità semplificata (siano essi in regime di cassa «pura» o con quello del «registrato»), non abbia alcuna influenza sul reddito imponibile, deve essere comunque elaborato da Gerico per la corretta applicazione degli studi di settore.

I contribuenti dovranno prestare attenzione a compilare correttamente i campi da F42 a F44 del modello studi. Tradizionalmente la compilazione di questi righi ha l’effetto di diminuire il risultato stimato dall’applicativo favorendo un esito migliore per il contribuente. In particolare si tratta delle operazioni imponibili verso soggetti Iva(campo F42), di quelle con reverse charge (campo F43) e di quelle in split payment (campo F44). In questo senso, infatti, maggiore sarà la quota di vendite B2B, più elevata sarà anche la durata dei crediti stimata dal software e quindi maggiore sarà la riduzione della stima dei ricavi di «cassa».

Fonte “Il sole 24 ore”