Pagelle fiscali al via: corsa in quattro tappe per ottenere i premi

Inizia il conto alla rovescia per il debutto degli indicatori sintetici di affidabilità fiscale (Isa). Una novità che manda in soffitta gli studi di settore e gli altri parametri per determinare “automaticamente” il reddito dei contribuenti e che interessa tutti i professionisti.

Il periodo di imposta 2018 è l’anno zero, cioè il periodo in cui troveranno applicazione per la prima volta i nuovi Isa. È necessario dunque comprendere come operare, quali sono gli adempimenti e le “tappe” da seguire in vista della prossima dichiarazione dei redditi. La metodologia di stima e quindi la verifica del grado di affidabilità del contribuente (con un punteggio da 1 a 10) è completamente diversa dagli studi di settore.

L’acquisizione dei dati

La prima operazione da fare è l’acquisizione degli ulteriori dati necessari per gli Isa 2019. Questi ulteriori dati sono indicati nell’allegato 1 del provvedimento del Direttore dell’agenzia delle Entrate (protocollo n. 126200/2019 ). Ad esempio, devono essere estratti dall’archivio dell’anagrafe tributaria (dal cassetto fiscale o con apposita delega) i dati relativi alla condizione di lavoro dipendente risultante dalla “Certificazione unica”; la condizione di “Pensionato” risultante sempre dalla “Certificazione unica”; l’anno di inizio dell’attività risultante in Anagrafe tributaria.Dati noti al contribuente e rintracciabili nel frontespizio del modello Isa. L’estrazione consentirà al professionista di controllarne la correttezza e di intervenire per correggere eventuali errori. Una verifica molto importante: l’indicazione nel modello di un dato difforme rispetto a quello noto al Fisco può far scattare anomalie e quindi abbassare il punteggio finale.

Gli indicatori di anomalia

Per determinare il punteggio finale, il modello utilizza specifici indicatori di affidabilità e di anomalia. Questi evidenziano anche disallineamenti tra le informazioni dichiarate nei modelli Isa oppure tra queste informazioni presenti nei modelli e/o in altre banche dati esterne. Il professionista deve prestare estrema attenzione ad eventuali disallineamenti e rimuoverli. Se il disallineamento permane, scatterà l’attribuzione di un punteggio da 1 a 5 che potrebbe penalizzare notevolmente il risultato finale. Ad esempio, uno degli indicatori che potrebbe far scattare la segnalazione di anomalia è dato dalla “Corrispondenza delle giornate retribuite con il modello Cu e i dati Inps”. L’indicatore controlla il numero delle giornate retribuite relative ai dipendenti, dichiarate nel quadro A del modello Isa, con lo stesso dato desumibile dagli archivi della Certificazione unica (Cu) e Uniemens-Inps. Se i dati non dovessero corrispondere, potranno verificarsi due situazioni: se i dati indicati nel quadro A non sono corretti, il contribuente potrà adeguare l’indicazione ai dati risultanti dalleCu e all’Inps; viceversa, se i dati in possesso del contribuente fossero corretti, ma divergenti rispetto a quelli indicati nelle banche dati esterne, il contribuente potrà confermare tramite una “forzatura” le indicazioni a lui risultanti. In questa ipotesi, però, l’agenzia delle Entrate potrebbe effettuare delle verifiche. Invece, se le divergenze dovessero permanere, il modello segnalerà l’anomalia con l’attribuzione di un punteggio variabile tra 1 a 5 che influenzerà negativamente il risultato finale. Gli indicatori di anomalia sono presenti nelle note metodologiche dei singoli Isa.

Le specificità dei professionisti

Ai professionisti si applicano anche degli indicatori specifici. In alcuni casi (non per tutti i professionisti) si procede a verificare il compenso medio percepito dal professionista con riferimento alle diverse tipologie di attività. La stima del compenso medio viene effettuata avendo riguardo al numero delle prestazioni. Dopo aver stimato il compenso medio il modello procede a effettuare un confronto dello stesso con i “livelli” di compensi minimi divisi per provincia. Se il compenso medio dovesse essere inferiore ai “minimi provinciali” scatterà l’anomalia e sarà attribuito al contribuente un punteggio pari a 1, che abbasserà notevolmente il punteggio finale. Diventa dunque fondamentale indicare correttamente il numero delle prestazioni i cui compensi sono stati incassati nell’anno. Se viene indicato per errore un numero di prestazioni superiore a quello effettivo, il compenso medio viene sottostimato e rischia di scattare l’anomalia.

La dichiarazione

Il contribuente, al fine di raggiungere un maggior grado di affidabilità e ottenere i benefici previsti dal regime premiale, può indicare nelle dichiarazioni fiscali ulteriori componenti positivi non risultanti dalle scritture contabili. Questi componenti incideranno sulle imposte dovute (dirette, Iva, e Irap). Mentre negli studi di settore l’adeguamento serviva a raggiungere la congruità, nel caso degli Isa questo è modulare. Il contribuente può scegliere liberamente l’integrazione a seconda del miglioramento del punteggio che intende ottenere.

I tempi

I contribuenti non sono ancora in grado di acquisire gli ulteriori dati necessari ai fini del calcolo presenti negli archivi dell’Anagrafe tributaria. La data a partire dalla quale sarà possibile prelevare i file sarà indicata sul sito internet delle Entrate (si presume verso fine maggio). Il software per effettuare il calcolo sarà disponibile, presumibilmente, nella prima decade di giugno. Le categorie interessate hanno già chiesto il rinvio della data del 30 giugno prevista per il versamento. Un emendamento al decreto crescita prevede che il termine di presentazione delle dichiarazioni fiscali slitti al 30 novembre, quindi al 2 dicembre perché quest’anno cade di sabato.

Fonte “Il sole 24 ore”