Jobs Act dei lavoratori autonomi: è tempo di rafforzare le tutele

 Fiscal Focus – A cura di Antonio Gigliotti

La Lapet chiede una riduzione dell’aliquota contributiva della GS INPS al 24%, mediante un decremento progressivo di un punto percentuale annuo

È risaputo che da anni i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata INPS sono vittime di una forte pressione contributiva, che spesso porta al conseguente abbandono dell’attività professionale intrapresa per trovare nuovi sbocchi lavorativi. La Lapet, infatti, ha confermato che – oggi più che mai – è necessario un intervento per ovviare a tale situazione, anche alla luce dei dati che vedono nel 2014 un calo di quasi il 10%, (-8,6%) rispetto all’anno precedente, di iscritti alla Gestione separata INPS. Inoltre, mentre i collaboratori sono diminuiti del 2,4 %, i professionisti hanno registrato un calo ben più marcato del 30,1%.

“Un trend negativo che non deve stupire – ha commentato Roberto Falcone presidente nazionale Lapet – Era facilmente prevedibile che, dopo il boom degli anni passati, il perdurare della forte pressione contributiva, avrebbe portato alla fuga dalla gestione separata, con il conseguente incremento del sommerso. È dunque giunto il momento di intervenire a favore di tutti quei professionisti che tra l’altro, in questo periodo di recessione, continuano a contribuire seriamente alla creazione di ricchezza nazionale”.

Nuove professioni – Sul punto, una recente indagine svolta da CNA Professioni ha evidenziato che negli anni della crisi il numero dei professionisti è aumentato in maniera significativa, in particolar modo quello dei professionisti non organizzati in ordini o collegi. Si tratta delle nuove professioni, quelle di cui dalla Legge n. 4/2013. “Per questo motivo servono interventi normativi organici, concreti e tempestivi, realmente in grado di liberare le energie positive di un numero crescente di professionisti. – ha aggiunto Giorgio Berloffa presidente Cna Professioni – È evidente, infatti, nonostante l’ampia portata di detti fenomeni economici e sociali, il ritardo del nostro Paese a dotarsi di un sistema organico di misure rivolte a ottemperare esigenze e peculiarità delle attività dei genuini prestatori di lavoro autonomo, i veri professionisti. Per tale motivo guardiamo con fiducia le misure contenute nel ddl Stabilità 2016 e collegato. Tra queste, in materia previdenziale, il blocco dell’aliquota contributiva al 27 % anche per 2016, rappresenta certamente un intervento molto importante”.

Ridurre aliquota INPS – Al riguardo, è doveroso ricordare che l’attuale normativa (art. 2, comma 57, L. n. 92/2012 c.d. Riforma Fornero) prevede un incremento delle aliquote contributive, in maniera indiscriminata, per tutti i lavoratori iscritti alla gestione separata INPS, fino al 33% a decorrere dall’anno 2018. Incremento introdotto con il dichiarato intento di contrastare il fenomeno del rapporto di lavoro subordinato, mascherato da attività di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto.

È superfluo affermare che il legislatore avrebbe dovuto prevedere una diversa disciplina per i professionisti iscritti alla gestione separata, i quali da tale fenomeno risultano totalmente estranei e la cui genuina attività autonoma non può essere assimilata ad eventuale attività fraudolenta di collaborazione coordinata e continuativa. – ha aggiunto Falcone – Riteniamo pertanto necessario introdurre misure strutturali, che riconfigurino il complessivo onere contributivo e non norme di proroga, anno per anno”.

Difatti, la Lapet sostiene da anni la volontà di introdurre un sistema previdenziale che preveda un onere contributi pari al 24 %, con un decremento progressivo di 1 punto percentuale annuo. “L’aliquota al 24 % – ha precisato Falcone – da un lato è rispettosa del principio di equità contributiva nei confronti di tutti i soggetti iscritti, dall’altro consente l’adeguatezza delle future prestazioni pensionistiche”.