Premi di produttività 2015: addio alla tassazione agevolata

 Fiscal Focus – A cura di Antonio Gigliotti

Premessa – L’imposizione fiscale sostitutiva sui premi di produttività era stato previsto dalla legge n. 228/2012, per i periodi d’imposta 2013 e 2014.

In particolare, il legislatore prevedeva un’aliquota del 10%, sostitutiva dell’Irpef e relative addizionali.

Così, per il 2014 al premio di produttività era applicata l’’aliquota agevolata del 10%, per stipendio fino a 40.000 euro l’anno, con un tetto massimo di 3.000 euro lordi annui di premio.

Come dichiarato espressamente dal Ministro dell’Economia e delle finanze, nel corso di un’interrogazione parlamentare, le somme che la stessa legge di stabilità 2013 destinava alla copertura della detassazione dei premi di produttività per il 2015, pari a 200 milioni di euro, non sono destinate a finanziare la proroga dell’agevolazione fiscale ma a coprire gli effetti fiscali delle agevolazioni valide per il 2014.

Niente agevolazione per il 2015 – Per il 2015, dunque i lavoratori possono dire addio alla predetta detassazione dei premi di produttività e di tutte le altre voci di salario legati a incrementi produttivi dell’azienda, salvo un provvedimento del Governo a copertura del relativo fabbisogno (secondo i calcoli del Ministero dell’Economia e finanze servirebbero circa 638 milioni di euro).

Il risultato della mancata proroga per il 2015 della detassazione dei premi produttività è che su di essi e sulle altre voci di salario legate a incrementi produttivi dell’azienda, non si applica la tassazione sostitutiva del 10% ma si applica la tassazione ordinaria con un sensibile impatto negativo sulle tasche dei lavoratori ed in particolare di quelli più bravi (o meglio produttivi).

Il calcolo del taglio che tali soggetti subiscono è molto semplice: un lavoratore con un reddito di 27 mila euro e 2.800 euro di premio, si ritroverà in tasca 1.736 euro (aliquota del 38 %) contro i 2.520 euro (aliquota sostitutiva del 10 %).

Secondo una stima del sindacato Uil, il reddito del lavoratore subirà una perdita media di circa 1.500 euro.

Ed io pago diceva il grande Totò!